Area riservata

Può fallire un fondo pensione in Italia?
un fondo pensione può fallire in italia

Può fallire un fondo pensione in Italia?

L’idea che un fondo pensione possa fallire, causando la perdita dei propri risparmi, è una paura che riguarda molti di coloro che non scelgono di affidarsi alla previdenza complementare, ma si tratta di un pregiudizio fondato su informazioni parziali che spesso riguardano altri Paesi e non l’Italia.

In questo articolo scopriremo che i fondi pensione non possono fallire e perché; una volta assodato questo importante concetto, vedremo cosa accade nel caso in cui il fondo pensione cessasse la propria attività

Analizzeremo infine la fitta rete di protezione e controlli a cui sono sottoposti gli investimenti dei fondi pensione, per illustrare le tutele messe in campo in Italia per proteggere questo importante pilastro della previdenza e coloro che decidono di destinarvi i propri risparmi.

Un fondo pensione può fallire?

Partiamo da un presupposto molto importante: i fondi pensione, e le altre forme di previdenza complementare, non possono fallire per legge, come sancito dall’articolo 15, comma 5, del D.Lgs. 252/05:

“Ai fondi pensione si applica esclusivamente la disciplina dell’amministrazione straordinaria e della liquidazione coatta amministrativa, con esclusione del fallimento.”

Per chiarire, l’amministrazione straordinaria è una procedura che ha come principale finalità la conservazione, in tutto o in parte, dell’attività, mentre la liquidazione coatta amministrativa comporta appunto la liquidazione del patrimonio finalizzata alla chiusura dell’attività.

Dunque, come detto, i fondi pensione non possono fallire; ma perché?

Le ragioni alla base della normativa e a tutela dei risparmiatori sono due:

  • sistema a capitalizzazione individuale: i fondi pensione non utilizzano le posizioni degli iscritti per finanziare la propria attività.
  • contribuzione definita: la pensione integrativa, che l’aderente riceve al pensionamento, è proporzionale ai contributi effettivamente versati e accumulati, dunque non è finanziata in alcun modo dagli altri iscritti.

Inoltre, occorre ricordare che le risorse accumulate nel fondo pensione sono detenute in un patrimonio separato presso la Banca depositaria, dunque il denaro non si trova presso il fondo né è detenuto dai gestori

Per tutti questi motivi – che potremmo chiamare legislativi e strutturali – i fondi pensione non possono fallire.

Cosa succede se un fondo pensione deve cessare l’attività?

I fondi pensione non falliscono, ma possono essere soggetti a liquidazione coatta amministrativa che porta alla cessazione dell’attività

Che cosa succede in questo caso?

Questa eventualità non riguarda in alcun modo le posizioni individuali degli iscritti, ma la gestione dell’attività dei fondi pensione, che non utilizzano le risorse degli associati per finanziare se stessi o altre prestazioni.

Il fondo si finanzia attraverso le commissioni e le quote associative versate dai lavoratori e dalle aziende associate, dunque il rischio di finire in liquidazione riguarda l’eventualità in cui le entrate non dovessero risultare sufficienti a coprire le uscite.

In casi estremi, quindi, non si ricorre al fallimento ma alla liquidazione, che porterà alla decadenza dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività rilasciata dalla COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione) al fondo pensione.

Gli iscritti dovranno a quel punto trasferire le proprie posizioni individuali a un’altra forma di previdenza complementare, senza alcuna penalizzazione, mantenendo dunque il proprio montante fino a quel momento accumulato.

Chi aderisce a un fondo pensione è sottoposto alla massima tutela, per un risparmio così delicato com’è quello destinato a finalità previdenziali.

Controlli sui fondi pensione

Restando sul tema delle tutele previste per gli aderenti ai fondi pensione, è opportuno completare il discorso menzionando l’intera rete disposta a protezione di questa tipologia di investimento

In questo caso, parliamo soprattutto della tutela dell’investimento in sé, della posizione individuale dell’iscritto e della sua pensione integrativa.

1. Normativa

Gli investimenti dei fondi pensione sono normati dal D.M. 166/2014 dal titolo “Norme sui criteri e limiti di investimento delle risorse dei fondi pensione e sulle regole in materia di conflitti di interesse”. Si tratta della normativa che definisce nel dettaglio modalità di investimento e limiti imposti, soprattutto sul fronte di impieghi particolarmente rischiosi e con finalità speculative.

2. Controlli esterni al fondo pensione

Oltre a una normativa particolarmente stringente, una tutela che abbiamo in parte accennato parlando di fallimento è quella relativa all’organizzazione dell’investimento. I fondi, infatti, raccolgono i contributi ma li depositano presso una banca e ne affidano l’impiego a un gestore.

Tutti gli attori coinvolti sono sottoposti a vigilanza da parte dei rispettivi organismi, ovvero:

  • COVIP, Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione;
  • Banca d’Italia per gli istituti di credito;
  • IVASS per le assicurazioni;
  • CONSOB per le SGR (società di gestione del risparmio).

Di conseguenza, il denaro investito è sottoposto a vigilanza in ogni suo passaggio.

3. Controlli interni al fondo pensione

I fondi pensione devono garantire un sistema di gestione e controllo interno alle proprie strutture, con figure e organismi che devono essere presenti obbligatoriamente: 

  • assemblea dei delegati;
  • consiglio di amministrazione;
  • collegio sindacale;
  • organismo di sorveglianza;
  • funzione finanza;
  • funzione controllo di gestione del rischio.

Inoltre, ogni fondo deve nominare un advisor esterno che si occuperà di vigilare sulle iniziative di investimento prese dal fondo.

Quanto sono sicuri i fondi pensione?

Alla luce di quanto esposto, il livello di sicurezza dei fondi pensione è molto elevato, soprattutto se paragonato a qualsiasi altra forma di investimento.

Trattandosi di uno dei pilastri su cui poggia la previdenza italiana, il legislatore ha provveduto a disporre una fitta rete di protezione per gli investitori, a partire dal divieto di fallimento.

Ed è proprio questo sistema di tutele a rendere il fondo pensione l’investimento più adeguato per la costruzione di una pensione integrativa, che aiuti gli iscritti a raggiungere con serenità il momento del congedo dal mercato del lavoro.

Precedente Adesione fondo pensione: tacita o esplicita?

Fondo Pensione Telemaco
C.F. 97157160587.
Iscritto all’Albo tenuto dalla COVIP con il n. 103. Il Fondo è soggetto vigilanza COVIP.

Sede legale Via Luigi Bellotti Bon, 14 – 00197 Roma (RM).

Seguici su

CALL CENTER

0422 174.59.64
(Lun-Ven 9.30-12.30 e 14.30-17.00)

RECLAMI

Whistleblowing

E-MAIL

POSTA

Via Luigi Bellotti Bon, 14 00197 – Roma

Scarica l’App ufficiale del Fondo

© Copyright 2022. Fondo Pensione Telemaco. All Rights Reserved